Emergenza Covid-19, al via la cigd per gli studi liguri

Previsto l’accordo sindacale per gli studi professionali sopra i cinque dipendenti. De Lorenzis: “Persa occasione per snellire le procedure, in un caso eccezionale come questo il doveroso controllo delle parti sociali andrebbe attenuato” Al via la cassa integrazione in deroga per gli studi professionali della Liguria. Lo scorso 20 marzo è stato infatti sottoscritto l’accordo
Previsto l’accordo sindacale per gli studi professionali sopra i cinque dipendenti. De Lorenzis: “Persa occasione per snellire le procedure, in un caso eccezionale come questo il doveroso controllo delle parti sociali andrebbe attenuato”

Al via la cassa integrazione in deroga per gli studi professionali della Liguria. Lo scorso 20 marzo è stato infatti sottoscritto l’accordo tra la Regione Liguria e le organizzazioni di rappresentanza regionali, al fine di ridurre gli impatti negativi per i lavoratori e i datori di lavoro conseguenti all’emergenza epidemiologica da Covid-19.

 

L’intesa prevede l’accesso alla cigd per i datori di lavoro del settore privato, per i quali non trovano applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario. Il trattamento può essere concesso a decorrere dal 23 febbraio 2020 per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a 9 settimane.

 

Beneficiari dell’integrazione salariale sono tutti i lavoratori che, alla data del 23 febbraio 2020, hanno un rapporto di lavoro subordinato, con qualunque forma contrattuale, e che hanno sospeso in tutto o in parte l’attività lavorativa, o a cui è stato ridotto l’orario di lavoro, a causa degli effetti economici negativi conseguenti all’emergenza sanitaria in corso.

 

Il trattamento di cigd per gli studi professionali sopra i cinque dipendenti può essere riconosciuto previo accordo con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale per i datori di lavoro (fino a cinque dipendenti non è invece richiesto). «Si è persa una buona occasione per snellire ulteriormente le procedure, non vedo infatti che necessità ci sia di un accordo sindacale in questi casi», ha spiegato il presidente di Confprofessioni Liguria, Roberto De Lorenzis, che in fase di discussione aveva proposto alla Regione di eliminare la preventiva consultazione sindacale: «Le motivazioni che inducono al ricorso alla CIGD sono evidentemente causate da “forza maggiore”, pertanto il doveroso controllo da parte del sindacato dovrebbe essere attenuato».

 

Secondo l’accordo quadro, le domande possono essere presentate soltanto dal datore di lavoro, contrariamente a quanto richiesto da Confprofessioni Liguria che aveva proposto di estenderne la facoltà anche ad altro soggetto con potere di firma (es. consulente del lavoro o altro professionista autorizzato dalla L. 12/79 delegato dal datore di lavoro; funzionario associazione datoriale delegato dal datore di lavoro) per conto del soggetto richiedente.

 

Le richieste, infine, vanno presentate utilizzando l’apposita procedura telematica disponibile sul sito della Regione Liguria, nell’area tematica raggiungibile nella pagina “indice” della funzionalità “Comunicazioni Obbligatorie” attivabile dalla sezione “Servizi” della pagina www.regione.liguria.it.