Decreto crescita, ok proroga Isa al 30 settembre

Adc e Anc: ma la soluzione ottimale resta la disapplicazione per il 2018 17 giugno Per i Presidenti ADC Enzo De Maggio e ANC Marco Cuchel l’emendamento al decreto crescita che proroga al 30 settembre la presentazione degli indici ISA, il cui annuncio da parte del sottosegretario al MEF Massimo Bitonci si apprende oggi dalla stampa
Adc e Anc: ma la soluzione ottimale resta la disapplicazione per il 2018 17 giugno

Per i Presidenti ADC Enzo De Maggio e ANC Marco Cuchel l’emendamento al decreto crescita che proroga al 30 settembre la presentazione degli indici ISA, il cui annuncio da parte del sottosegretario al MEF Massimo Bitonci si apprende oggi dalla stampa specializzata, costituirebbe, qualora lo stesso fosse approvato, un segnale importante di attenzione del Governo nei confronti delle richieste che le Associazioni hanno sostenuto, denunciando da subito le criticità degli ISA e le difficoltà di una loro corretta applicazione da parte di professionisti e contribuenti. 

 

ADC e ANC, le prime ad aver denunciato al legislatore i ritardi e le difficoltà del nuovo sistema e ad aver chiesto un intervento urgente, pur apprezzando la decisione di differire la scadenza dell’adempimento, ritengono che sia opportuno prevedere per l’anno d’imposta 2018 la disapplicazione degli indici ISA, misura questa ancor più necessaria proprio in ragione della possibile proroga. 

 

Lo slittamento del termine al 30 settembre, infatti, imporrebbe una rimodulazione delle scadenze per il pagamento del saldo imposte 2018 e degli acconti 2019, ciò per permettere alle aziende di disporre dello stesso numero di rate attualmente previsto ed evitare che i pagamenti siano concentrati in un arco temporale troppo esiguo, con conseguenti problemi di liquidità.  

 

Per i Presidenti ADC e ANC, quindi, la sospensione dell’applicazione per il 2018 sarebbe la sola misura in grado di arginare pienamente i disagi fino ad oggi determinati dalle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria, una soluzione evidenziata anche nella lettera che le due Associazioni hanno indirizzato nei giorni scorsi ai Garanti del Contribuente, alcuni dei quali hanno reso noto di aver interessato sull’argomento le rispettive Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate.