Crisi Covid, evitati 600mila licenziamenti

Secondo uno studio della Banca d’Italia, blocco dei licenziamenti, CIG e sostegno alla liquidità avrebbero evitato migliaia di cessazioni Pubblicata il 19 novembre dalla Banca d’Italia la nota “Alcune stime preliminari degli effetti delle misure di sostegno sul mercato del lavoro”, curata dalla ricercatrice Eliana Viviano.    Secondo lo studio, in assenza di crisi legata
Secondo uno studio della Banca d’Italia, blocco dei licenziamenti, CIG e sostegno alla liquidità avrebbero evitato migliaia di cessazioni

Pubblicata il 19 novembre dalla Banca d’Italia la nota “Alcune stime preliminari degli effetti delle misure di sostegno sul mercato del lavoro”, curata dalla ricercatrice Eliana Viviano. 

 

Secondo lo studio, in assenza di crisi legata al Covid-19, in Italia si sarebbero registrati circa 500 mila licenziamenti per motivi economici. Se a questa cifra viene sommata quella dei 200 mila licenziamenti che si sarebbero avuti in Italia a causa del Covid se non fossero state introdotte misure dal Governo, il totale raggiunge circa 700 mila unità. Si può dunque concludere che gli interventi statali, come l’estensione della CIG, il sostegno alla liquidità delle imprese e il blocco dei licenziamenti, abbiano impedito circa 600 mila licenziamenti nell’anno in corso; di questi, circa un terzo non si sarebbe probabilmente verificato, anche in assenza del blocco, grazie alle altre misure.

 

«L’insieme delle misure adottate dal governo ha comunque evitato circa 600 mila cessazioni. Nelle attuali condizioni congiunturali è difficile ipotizzare che i lavoratori licenziati avrebbero trovato un altro lavoro: il calo occupazionale nell’anno in corso sarebbe stato pertanto significativamente più ampio rispetto a quello finora registrato» – scrive la ricercatrice. […] «Sebbene non si abbiano ancora indicazioni per valutare la dinamica presumibile dei licenziamenti nel 2021 e le novità recentemente introdotte dal decreto “Ristori” e annunciate dal governo, le stime suggeriscono che un’interruzione simultanea sia della CIG-Covid sia del blocco dei licenziamenti dovrebbe essere valutata con estrema cautela al fine di evitare possibili brusche cadute (cliff effects). In prospettiva, quando il migliorare delle condizioni congiunturali lo consentirà, una rimozione graduale del blocco dei licenziamenti potrebbe accompagnarsi al mantenimento di un accesso ampio alla CIG-Covid».

 

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