Concorrenza, Stella: più costi e meno tutele per i cittadini

In audizione alla Camera il duro attacco di Confprofessioni al ddl sulla concorrenza. “Si alzano nuovi muri contro le professioni e si abbattono le garanzie per gli utenti: l’ennesimo regalo alle multinazionali e ai grandi conglomerati finanziari” «Se il Parlamento non rimetterà mano al disegno di legge sulla concorrenza aumenteranno i costi e si ridurranno
In audizione alla Camera il duro attacco di Confprofessioni al ddl sulla concorrenza. “Si alzano nuovi muri contro le professioni e si abbattono le garanzie per gli utenti: l’ennesimo regalo alle multinazionali e ai grandi conglomerati finanziari”

«Se il Parlamento non rimetterà mano al disegno di legge sulla concorrenza aumenteranno i costi e si ridurranno le garanzie per i cittadini». Durissima la posizione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, dove si è svolta oggi l’audizione sul ddl sulla legge annuale per il mercato e la concorrenza.

 

«Dietro la finalità della salvaguardia del cittadino sbandierato dal legislatore si nasconde in verità  l’ennesimo “regalo” alle multinazionali e ai grandi conglomerati finanziari, che puntano a cannibalizzare il mercato dei servizi professionali» ha ribadito Stella. «I professionisti vengono trascinati in una lotta impari con le corporazioni di imprese e, ancora peggio, in un conflitto inutile e demagogico tra le categorie professionali; il risultato è l’abbassamento delle tutele e delle garanzie di qualità e sicurezza delle prestazioni a favore dei cittadini, senza peraltro una concreta riduzione dei costi dei servizi».

 

Nel corso dell’audizione alla Camera, il numero uno di Confprofessioni ha snocciolato tutte le lacune contenute nel ddl sulla concorrenza: dalle assicurazioni professionali alle società tra avvocati a quelle di ingegneria; dalle misure per la concorrenza nel notariato ai passaggi di proprietà immobiliare, fino alle Srl semplificate. «Invece di porre mano a un’attenta manutenzione del quadro regolativo – ha concluso Stella  – la strategia del legislatore punta più a innalzare nuovi ostacoli alle libere professioni, che non a massimizzare i vantaggi per i cittadini».