Commissione Ue, presentato il “Pacchetto d’autunno”

Pubblicati dall’esecutivo gli orientamenti e le priorità per il prossimo semestre europeo Lo scorso 22 novembre la Commissione europea ha presentato il “Pacchetto d’autunno”, un insieme di misure, orientamenti e priorità per il prossimo semestre europeo relativi al ciclo di coordinamento delle politiche economiche e sociali.   A guidare il prossimo semestre europeo sarà la
Pubblicati dall’esecutivo gli orientamenti e le priorità per il prossimo semestre europeo

Lo scorso 22 novembre la Commissione europea ha presentato il “Pacchetto d’autunno”, un insieme di misure, orientamenti e priorità per il prossimo semestre europeo relativi al ciclo di coordinamento delle politiche economiche e sociali.

 

A guidare il prossimo semestre europeo sarà la linea di lavoro che, come fatto nei mesi scorsi, punta a potenziare il trend di crescita economica registrata negli ultimi mesi, al fine di rendere l’UE competitiva e al tempo stesso resiliente e inclusiva. Gli orientamenti pubblicati comprendono una serie di documenti quali: l’analisi annuale della crescita, che richiede la combinazione di riforme strutturali, investimenti e finanze pubbliche sostenibili; la relazione sul meccanismo di allerta, lo strumento per prevenire e correggere gli squilibri macroeconomici degli Stati UE e il progetto di relazione comune sull’occupazione che, per la prima volta, include l’analisi della situazione sociale e proposte di linee guida in materia occupazionale per i singoli paesi.

 

A queste priorità si aggiungono: una raccomandazione sulla politica economica dell’eurozona nella quale si chiede il completamento del mercato interno, in particolar nel settore dei servizi, dell’Unione bancaria e di quella economica e monetaria, ma anche politiche a sostegno di una crescita sostenibile e inclusiva.

L’esecutivo europeo ha anche analizzato i documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro, valutandone la conformità alle disposizioni del Patto di Stabilità e Crescita (PSC).

 

Per cinque paesi, tra cui l’Italia, i documenti presentano un “rischio di non conformità” agli obblighi del PSC, ossia un possibile scostamento dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine. Per quanto riguarda il nostro Paese la preoccupazione principale è il tasso di debito pubblico, ancora piuttosto elevato.

Adesso sarà il Consiglio a dover esaminare e approvare gli orientamenti proposti, mentre con il Parlamento europeo la Commissione auspica un confronto proficuo sulle priorità dell’UE per il prossimo futuro.