Cinque professioni, una salute

Le professioni sanitarie aderenti a Confprofessioni (Anmvi, Fimp, Fimmg, Andi, Plp) danno vita a OH One Health. Un approccio multidisciplinare ai temi della salute, del benessere e degli stili di vita per orientare i cittadini a una corretta alimentazione Cinque professioni, una salute. Lo scorso 2 luglio a Milano, presso Palazzo Lombardia nel contesto di
Le professioni sanitarie aderenti a Confprofessioni (Anmvi, Fimp, Fimmg, Andi, Plp) danno vita a OH One Health. Un approccio multidisciplinare ai temi della salute, del benessere e degli stili di vita per orientare i cittadini a una corretta alimentazione

Cinque professioni, una salute. Lo scorso 2 luglio a Milano, presso Palazzo Lombardia nel contesto di Expo Salute- 2° Forum Ambiente-Salute-Alimentazione, medici veterinari, odontoiatri, medici di famiglia, psicologi e pediatri hanno lanciato ‘OH ONE HEALTH’, rivolgendo al cittadino una proposta educativa multidisciplinare, inedita e unica nel panorama della salute, del benessere e degli stili di vita.

 

OH-ONE HEALTH nasce dall’intuizione e dalla volontà di cinque sigle professionali dell’area sanitaria (aderenti a Confprofessioni), animate dall’intento di concretizzare, per la prima volta in Italia, quell’approccio olistico al benessere della persona che gli esperti mondiali perorano da più di vent’anni. E’ la prima volta, probabilmente su scala europea, che salute, benessere e stili di vita vengono affrontati integrando i saperi complementari di cinque diverse discipline sanitarie, che fino ad oggi il cittadino ha potuto incontrare in sedi separate, ricavandone messaggi e approcci settorializzati e parziali e talvolta persino differenziati.

 

Il primo atto di questa integrazione disciplinare è il Decalogo di OH Dell’Alimentazione Sana e dell’Alimentarsi Bene. L’alimentazione esemplifica al massimo grado questo approccio olistico alla persona: è nascita, sviluppo e vita, è corpo e mente, è prevenzione e cura, è attività, studio, lavoro, riposo, ricreatività. In una parola, l’alimentazione è uno stile di vita. Ecco perché il Decalogo di OH non è un vademecum di consigli alimentari e nutrizionali, ma un elenco di principi di fondo che ispirano tutta l’attività di OH per il cittadino.

 

 

OH ONE HEALTH: COSI’ CAMBIEREMO LE ABITUDINI ALIMENTARI DEGLI ITALIANI

 

Parla Roberto Callioni, presidente di One Health: «Vogliamo portare il Paese verso lo sviluppo di una coscienza civica collettiva sui temi dell’alimentazione e degli stili di vita»

 

Nel campo della abitudini e scelte alimentari, si assiste ad una continua evoluzione: i cambiamenti negli stili di vita, l’andamento delle economie e l’evoluzione degli accordi internazionali sul commercio hanno un forte peso sugli scenari evoluti. Dalla metà del secolo scorso a oggi l’aspettativa di vita è aumentata come mai successo prima nella storia dell’uomo. Oggi, almeno nei paesi a livello socioeconomico più elevato, non si pone tanto il problema dell’allungamento della vita quanto il suo miglioramento qualitativo e il miglioramento della qualità della vita significa vivere in salute. «Questo obiettivo è diventato il principale per qualunque moderna società» spiega Roberto Callioni, presidente di Oh One Health «che deve quindi attuare l’unica politica che si è rivelata adatta e vincente, cioè la prevenzione».

 

Domanda. Dottor Callioni, prima ancora di un innovativo approccio scientifico alla salute e all’alimentazione, One Helath lancia una sfida culturale al Paese. Perché?

Risposta. Vogliamo portare il Paese verso lo sviluppo di una coscienza civica collettiva sui temi dell’alimentazione e degli stili di vita. Riteniamo, infatti, che solo attraverso un modello partecipato si possano affrontare le sfide di una longevità che riwchia di essere costosa per l’individuo e per la collettività.

 

D. Significa cambiare gli stili di vita degli italiani. Come pensate di riuscirci?

R. Attraverso due leve: la prima rivolta al cittadino-paziente con un costante intervento sui mass media, attraverso conferenze e seminari per sottolineare che non è più un singolo professionista, ma la sinergia di un pensiero che abbraccia tutte le professioni sanitarie; la seconda leva che andrà attivata dovrà coinvolgere le grandi aziende della produzione e della distribuzione alimentare che si dovranno impegnare in una maggior trasparenza e di comunicazione rispetto agli ingredienti degli alimenti che ogni giorno vengono acquistate dai cittadini nel nostro Paese e nel mondo.

 

D. Quale sarà il rapporto di One Health con le istituzioni pubbliche?

R. Certamente auspichiamo un rapporto sinergico con tutti i soggetti pubblici e privati che ruotano intorno alla filiera alimentare e in particolare alla sicurezza alimentare. Tuttavia, proprio perché One Health nasce con finalità di supporto formativo e informativo al cittadino-paziente, pur cercando qualsiasi forma di dialogo con le istituzioni, non farà sconti a nessuno. La salute dei cittadini non è sindacabile, così come i principi di One Health, contenuti nel nostro decalogo.

 

D. Siamo in pieno clima Expo. La Carta di Milano, il documento di impegno collettivo sul diritto al cibo, rappresenta l’eredità culturale di Expo 2015. One Health la condivide?

R. Dalla prima all’ultima parola. Condividiamo e rimarchiamo la totale adesione di One Health alla Carta di Milano, che rispecchia la nostra mission. Quando sarà conclusa l’esposizione universale di Milano probabilmente dimenticheremo le polemiche e le iniziative legate a Expo, ma non possiamo abbandonare il nostro impegno e la nostra responsabilità per garantire al pianeta un futuro più equo e sostenibile.

 

 

OH ONE HEALTH, «EDUCARE I CITTADINI A UN’ALIMENTAZIONE SANA E CORRETTA»

 

Parla Carlo Scotti, amministratore delegato di OH One Health:  «Una filiera completa di professionalità e competenze che sappia colmare le lacune e fornire una visione integrata dell’alimentazione»

 

Nell’era della tecnologia digitale, cittadini e pazienti sono bersagliati da milioni di informazioni che offrono una visione parziale, settoriale e spesso lacunosa delle problematiche e dei benefici legati al tema dell’alimentazione. Fin dagli anni Novanta la comunità scientifica mondiale aveva segnalato la necessità di unificare le discipline mediche, umane e veterinarie per promuovere forme di collaborazione tra diverse discipline per arrivare a un approccio integrato sull’alimentazione. Oggi, in Italia, cinque professioni sanitarie (medici veterinari, odontoiatri, medici di famiglia, psicologi e pediatri) hanno raccolto la sfida lanciata dalla Carta di Manhattan nel 2004. Questa sfida si chiama OH One Health e si pone l’obiettivo di tutelare la salute e il benessere dell’uomo, educando i cittadini alla sicurezza alimentare e correggendo stili di vita sbagliati. Come? Ne abbiamo parlato con Carlo Scotti, amministratore delegato di  OH One Health.

 

Domanda. Dottor Scotti, cinque professioni, una sola salute. Da nove nasce l’idea del progetto One Health?

Risposta. Il progetto One Health nasce dalla constatazione che esiste in Italia una grave carenza di informazione e formazione al cittadino di un’intera filiera che viene declinata “Una Salute”: alimentarsi in maniera sana e sicura, adottando stili di vita che si legano all’alimentazione in modo corretto. Se si va ad analizzare in termini pratici il danno provocato nell’uomo da questo percorso, capiamo come “Una Salute” sia la sfida principale nella società globale. Fino a oggi il cittadino ha ricevuto una mole enorme di informazioni, che però sono frammentarie, distorte e incomplete e quindi non riesce a utilizzarle in maniera corretta, costante e continuativa. Qui interviene One Health, offrendogli un completo percorso didattico e formativo che si trasforma in un virtuoso percorso di salute e benessere.

 

D. Perché cinque professioni insieme per tracciare questo percorso?

R. In una società consumistica sempre più complessa, le problematiche legate alla nutrizione e all’alimentazione impongono un approccio multidisciplinare e oggi non è più sufficiente una sola figura professionale, ma una filiera completa di professionalità e competenze che sappia colmare le lacune e fornire una visione integrata dell’alimentazione, che nasce dalle stalle e finisce nel piatto.

 

D. Quali sono gli obiettivi che si propone One Health?

R. One Health si è posta un obiettivo molto ambizioso: formare ed educare il cittadino verso stili di vita migliori e più sostenibili. Vuole essere un luogo di riferimento per chi intende migliorare il proprio benessere e la sua salute attraverso comportamenti corretti, come se fosse una vera e propria terapia.

 

D. Come può fare il cittadino a intraprendere questo innovativo percorso di salute?

R. Dal prossimo anno One Health attiverà un ciclo di attività formative su vari livelli. Pensiamo a un modello formativo frontale con la creazione di una high school che fornirà corsi e master nelle diverse discipline legate all’alimentazione; un altro intervento formativo sarà rivolto direttamente ai cittadini interessati ad approfondire scientificamente i tei dell’alimentazione fino a tutti gli operatori del settore: dai professionisti dell’healtcare ai ritsoratori, dagli insegnanti agli operatori del fitness e del welness. Inoltre, a partire dalla metà del 2016 il sito www.one-health.it si trasformerà in una piattaforma di navigazione completa che a noi piace considerare una communuty aperta, dove si potrà accedere a tutti gli strumenti di informazione e formazione.

 

D. One Health nasce in concomitanza di Expo 2015 che ha messo al centro il tema della nutrizione. È una coincidenza o i tempi per un’alimentazione sana e corretta sono maturi?

R. La coincidenza con Expo 2015 è davvero una coincidenza. Abbiamo la presunzione di ritenere che Expo finisca e One Health continui. Ciò significa che Expo lascerà molte informazione frammentarie, molti dubbi e quesiti aperti ai cittadini. Noi crediamo che buona parte delle risposte le potranno trovare in One Health.