Buoni lavoro, via libera alla tracciabilità

Il Consiglio dei ministri dello scorso 23 settembre ha inoltre approvato misure su contratti di solidarietà e ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa. Novità anche per cig e mobilità in deroga Sì alla tracciabilità dei buoni lavoro destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio. Il via libera è arrivato lo scorso 23 settembre
Il Consiglio dei ministri dello scorso 23 settembre ha inoltre approvato misure su contratti di solidarietà e ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa. Novità anche per cig e mobilità in deroga

Sì alla tracciabilità dei buoni lavoro destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio. Il via libera è arrivato lo scorso 23 settembre con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto correttivo del Jobs Act. Come ha sottolineato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, la scelta si è resa necessaria per “contrastare con ancora maggior forza il loro utilizzo irregolare. Un intervento importante – ha proseguito – che il Governo ha voluto con forza per riaffermare l’importanza delle legalità nel lavoro”.

In pratica, i committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio, sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione di lavoro accessorio, a comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro – mediante sms o posta elettronica – i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo, il giorno e l’ora di inizio e di fine della prestazione.

 

Il Consiglio dei ministri ha inoltre varato misure sui cosiddetti contratti di solidarietà “difensivi”, per i quali è adesso prevista la possibilità di trasformazione in contratti di solidarietà “espansivi”. Un intervento che, ha spiegato Poletti, mira a “favorire e ampliare l’opportunità, per le imprese, di accrescere gli organici e di far entrare dei giovani ricorrendo alla riduzione di orario”.

In merito agli ammortizzatori sociali, relativamente al decreto legislativo n. 148 del 2015, le modifiche di maggior interesse approvate dal Consiglio riguardano le aree di crisi complessa, dove si potranno accordare 12 mesi in più di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.

Il ministro Poletti ha infine posto in evidenza anche la decisione, valida su tutto il territorio nazionale, di “aumentare dal 5% al 50% la percentuale delle risorse finanziarie per la cassa integrazione e la mobilità in deroga che le Regioni potranno utilizzare in modo più libero al fine di affrontare le situazioni sociali più difficili. Per le situazioni non coperte da queste misure verrà predisposto un intervento normativo specifico all’interno della legge di bilancio”.