Bruxelles all’Italia: rimuovere le barriere al mercato unico

La Commissione europea ha avviato azioni legali contro alcuni Stati membri per la violazione di alcune norme europee in materia di libera circolazione dei servizi Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Germania, Ungheria, Italia, Lituania e Spagna. Sono questi i destinatari delle misure legali dell’esecutivo europeo, secondo cui le normative nazionali prevedono ostacoli eccessivi e ingiustificati alla prestazione
La Commissione europea ha avviato azioni legali contro alcuni Stati membri per la violazione di alcune norme europee in materia di libera circolazione dei servizi

Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Germania, Ungheria, Italia, Lituania e Spagna. Sono questi i destinatari delle misure legali dell’esecutivo europeo, secondo cui le normative nazionali prevedono ostacoli eccessivi e ingiustificati alla prestazione di servizi nel mercato interno.

 

Infatti le condizioni richieste ad alcuni fornitori risulterebbero in aperto contrasto con la Direttiva sui servizi (Direttiva 2006/123/EC). Queste restrizioni, non solo non sarebbero necessarie ad assicurare la qualità dei servizi offerti dai fornitori (locali o stranieri), ma renderebbero difficile la fornitura degli stessi a livello transfrontaliero.

 

Nel caso specifico dell’Italia la Commissione ha inviato al nostro Paese una lettera di messa in mora con riferimento ai requisiti di stabilimento necessari per poter fornire servizi di certificazione nel settore degli appalti pubblici.

 

Questa, così come le altre decisioni prese sono finalizzate ad assicurare un’applicazione adeguata del diritto comunitario a beneficio di cittadini e imprese.