Appello al ministro Grillo: nessuna resistenza sindacale

La Fimmg, federazione italiana medici di medicina generale, scrive al ministro della Sanità, Giulia Grillo, per chiede un incontro. Di seguito il comunicato stampa della federazione La Federazione italiana medici di medicina generale ha espresso profondo rammarico in seguito alle dichiarazioni del ministro della Sanità Giulia Grillo.   «Siamo sorpresi e profondamente dispiaciuti – dichiara
La Fimmg, federazione italiana medici di medicina generale, scrive al ministro della Sanità, Giulia Grillo, per chiede un incontro. Di seguito il comunicato stampa della federazione

La Federazione italiana medici di medicina generale ha espresso profondo rammarico in seguito alle dichiarazioni del ministro della Sanità Giulia Grillo.

 

«Siamo sorpresi e profondamente dispiaciuti – dichiara Silvestro Scotti, Segretario Nazionale Fimmg – per la posizione espressa ieri presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale dal Ministro Grillo riguardo alla Fimmg. Da più di 10 anni denunciamo le carenze dei medici di medicina generale e abbiamo anche cercato di proporre soluzioni alla politica, ma siamo stati troppo spesso inascoltati».

 

«Sarebbe opportuno – prosegue Scotti – che il Ministro ricordasse che su tale tema il confronto diretto con Fimmg, e riunioni con tutte le parti rappresentative della medicina generale, si è tenuto molti mesi fa durante i lavori che hanno poi portato alla prima proposizione del provvedimento contenuto nell’articolo 9 del DL 135/2018, convertito nella L. 12/2019. Successivamente i confronti hanno escluso le parti che oggi il Ministro definisce resistenti, eccetto alcuni incontri ufficiosi, dove però tutto ciò che la Fimmg aveva suggerito è stato poi ricondotto di nuovo al provvedimento originario, sia durante la fase di discussione parlamentare del suddetto articolo 9 sia, pare, nel provvedimento in corso di confronto tra ministero e regioni».

 

«Forse il Ministro evidentemente si riferisce alle resistenze dell’epoca – continua il segretario nazionale Fimmg – che ovviamente sarebbero riconfermate rispetto a un provvedimento che, a margine di alcune parti che condividiamo, ne nasconde altre poco comprensibili e in cui il principale interlocutore rimane un soggetto interessato individualmente, per paradosso, appartenente a dinamiche sindacali che oggi infastidiscono il Ministro».

 

«Il paradosso della bozza del provvedimento che sta girando – conclude Scotti – è che, nella prima proposta i percorsi di sanatoria venivano limiti nel tempo, dando spazio a una successiva futura riforma strutturata della formazione in medicina generale. Speriamo che il Ministro trovi rapidamente il tempo per ascoltare direttamente e non attraverso mediatori le nostre perplessità, poiché in caso contrario non saremmo noi i resistenti, ma piuttosto una politica che non ascolta».