Anf: «Bonafede non si renda complice di chi vuole aggirare la legge»

Il segretario generale dell’Anf, Luigi Pansini, chiede al ministro della Giustizia Bonafede di accertare che le elezioni dei nuovi membri del Cnf siano avvenute nel rispetto della legge. Di seguito il comunicato stampa dell’associazione «Chiediamo al ministro della Giustizia Bonafede – dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, Luigi Pansini – di assicurare che la
Il segretario generale dell’Anf, Luigi Pansini, chiede al ministro della Giustizia Bonafede di accertare che le elezioni dei nuovi membri del Cnf siano avvenute nel rispetto della legge. Di seguito il comunicato stampa dell’associazione

«Chiediamo al ministro della Giustizia Bonafede – dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, Luigi Pansini – di assicurare che la commissione ministeriale incaricata di accertare i risultati delle designazioni dei nuovi membri del Consiglio Nazionale Forense operi nel rispetto della legge».

 

«È evidente che il limite del doppio mandato – prosegue Pansini – nei termini enunciati dalla Corte di Cassazione a dicembre corso per i consiglieri degli ordini circondariali forensi, deve trovare applicazione anche per il Cnf, quindi, la commissione ministeriale dovrà ritenere ineleggibili cinque dei consiglieri appena designati, tra i quali il presidente Mascherin. È altresì necessario che sia rispettata anche la noma della legge ordinamentale che vieta la possibilità, per uno stesso ordine circondariale, di esprimere un consigliere per più di due mandati consecutivi e non mancano, in questa tornata, numerosi consiglieri che non potevano essere eletti».

 

«È doveroso che il Guardasigilli – continua il segretario generale di Anf – si faccia garante della regolarità delle designazioni e dell’operato della commissione elettorale, la cui prossima seduta sembra essere prevista addirittura per domani, mercoledì 20 febbraio. La massima istituzione forense deve avere piena legittimazione nelle norme di legge ma oggi così non è, anche per quanto sta avvenendo in tema di elezioni forensi presso gli ordini circondariali. La settimana scorsa sono stati discussi, dinanzi al Cnf, i primi ricorsi elettorali ed è evidente l’intenzione di prendere tempo, di non uniformarsi al principio stabilito dai giudici di piazza Cavour e rimandare il più possibile nuove pronunce della Corte di Cassazione: è certa la rimessione degli atti dei ricorsi elettorali alla Corte Costituzionale (magari subito dopo l’insediamento del nuovo Cnf) perché decida sulla legittimità della norma che sancisce il limite del doppio mandato appena introdotta con la legge di conversione del DL “Semplificazioni”. È assai probabile che in forza della rimessione alla corte gli ineleggibili partecipino alle operazioni elettorali negli ordini dove non si è ancora votato; è sotto gli occhi di tutti il proliferare del contenzioso elettorale, che riguarderà anche la composizione del CNF».

 

«È lesivo dell’immagine dell’intera avvocatura – aggiunge Pansini – il perdurante tentativo di chi vuole sottrarsi al principio sancito dalla Corte di legittimità e al rispetto delle norme basilari in termini di democrazia e partecipazione. L’Avvocatura italiana non può permettersi istituzioni forensi che predicano bene e razzolano malissimo».

 

«Ci auguriamo che il Ministro della Giustizia Bonafede – conclude Pansini – non si renda complice di questo scempio, che reagisca al tentativo di vanificare l’iniziativa del governo volta a sancire per legge il limite del doppio mandato e che ribadisca che la legge è uguale per tutti, che le sentenze della Corte di Cassazione devono essere rispettate anche dagli Avvocati, che le istituzioni forensi non devono trasformarsi in centri di potere. Infatti, solo un’istituzione forense improntata a criteri di trasparenza e legalità è sinonimo di garanzia per la tutela dei diritti delle persone, dei cittadini e degli stessi avvocati».