Anc e Adc, flat tax: necessario prevedere le aggregazioni di professionisti

Di seguito il comunicato congiunto dell’associazione nazionale Commercialisti e l’associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili La Proposta di Legge n. 1501 presentata dalla Lega, con primo firmatario l’Onorevole e collega Commercialista Alberto Gusmeroli, istituisce l’imposta sostitutiva IRPEFIRESPLUS del 15%, sul maggior reddito rispetto a quello dell’anno precedente, aumentato dell’incremento ISTAT.    «Fermo restando le
Di seguito il comunicato congiunto dell’associazione nazionale Commercialisti e l’associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili

La Proposta di Legge n. 1501 presentata dalla Lega, con primo firmatario l’Onorevole e collega Commercialista Alberto Gusmeroli, istituisce l’imposta sostitutiva IRPEFIRESPLUS del 15%, sul maggior reddito rispetto a quello dell’anno precedente, aumentato dell’incremento ISTAT. 

 

«Fermo restando le criticità proprie della flax tax così com’è stata introdotta – affermano l’associazione nazionale Commercialisti e l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili – crediamo che l’alleggerimento della pressione fiscale possa rivelarsi vantaggioso per incrementare l’attività imprenditoriale ed anche quella libero-professionale».

 

«La relazione al PdL – proseguono Anc e Dc – prevede inoltre  che “ venga fissato un tetto di conformità del reddito dichiarato pari al 10% di incremento rispetto al reddito dichiarato nell’anno precedente. Raggiunto il tetto del 10% non avranno luogo accertamenti fiscali se non nel caso di frodi fiscali o di altre condizioni che determinino l’insorgenza di reati penali”. Tale sistema composito, con l’abbassamento dell’aliquota contributiva e del tetto dell’incremento reddituale, costituisce un doppio sistema premiale che andrà a vantaggio di imprese e cittadini che si impegnano nelle attività ottenendo buoni risultati».

 

«Come Commercialisti – proseguono le due associazioni – troppo spesso ormai, assistiamo alle difficoltà dei nostri clienti, imprese e cittadini, che perdono fiducia nel sistema fiscale e rinunciano a fare attività d’impresa in quanto non ritengono ne valga la pena. Apprezziamo, dunque, lo sforzo degli estensori della proposta nei confronti dei contribuenti che troppo spesso non riescono a investire nelle proprie attività perché gravati da una pressione fiscale eccessiva. Ribadiamo però la necessità di sburocratizzare le attività imprenditoriali e di creare veri incentivi. Anzi, nell’ottica di non essere solo spettatori, ma propositivi e collaborativi con le istituzioni, rilanciamo chiedendo un allargamento della platea dei destinatari della proposta, comprendendo anche le aggregazioni tra professionisti».

 

«Abbiamo da subito segnalato, infatti, che la Legge sulla Flat Tax comporta un grave disincentivo nei confronti delle aggregazioni. L’imposta sostitutiva agevolata del 15% per le Partite IVA concessa sotto il tetto di reddito annuo di 65.000 € (sistema forfettario a partire dall’anno 2019) e l’imposta sostitutiva del 20% concessa da 65.001,00 a 100.000,00 (sistema ordinario a partire dall’anno 2020) spingono il professionista a lavorare da solo, per non sforare tali limiti. Invece, come sottolineato anche dal Sottosegretario al Ministero dell’Economia e collega Commercialista On. Massimo Bitonci, intervistato durante il Congresso nazionale ADC a Brescia lo scorso novembre, per i professionisti è fondamentale aggregarsi, anche con altre professioni. Il mercato oggi chiede un’offerta di servizi completa e snella, e questo può essere possibile unicamente cooperando con colleghi o altri professionisti che possano completare la nostra supply».

 

«Abbiamo quindi ufficialmente scritto all’On. Gusmeroli e al Sottosegretario On. Bitonci – spiegano Adc e Anc – chiedendo che la Proposta di Legge in oggetto stabilisca l’applicazione dell’aliquota al 15% anche ai singoli professionisti uniti in aggregazione, anche interprofessionale, qualora il singolo professionista rientri nel limiti stabiliti dalla norma. Ciò non comporterebbe oneri per lo Stato in quanto, come sopra spiegato, l’aliquota agevolata sarebbe già prevista per il professionista non aggregato. Osiamo anzi rilanciare: soprattutto in questo periodo storico di difficoltà di accesso al mercato del lavoro, specialmente giovani e  donne, riterremmo doveroso prevedere la possibilità, per le libere professioniste e per i professionisti under32, di sforare i limiti stabiliti dalla norma. Ciò costituirebbe una potente leva per il superamento dell’age pay gap e del gender pay gap e crediamo che questa Proposta di Legge, con i nostri suggerimenti, possa rivelarsi  un volano per le aggregazioni professionali e per il  Paese, incentivando gli investimenti e lo sviluppo del mercato del lavoro e del suo indotto».

 

«Auspichiamo però – concludono le due associazioni – che ben presto veda la luce un provvedimento che consenta la piena deducibilità di tutti i costi sostenuti per l’esercizio della propria attività anche ai professionisti che determinano il proprio reddito imponibile in modo analitico».