ALLE PROFESSIONI SERVE UNA RIFORMA PER LO SVILUPPO

Gaetano Stella: sara’  vera riforma se favorira’  la crescita e lo sviluppo E’ stato l’eurodeputato Stefano Zappalà, l’"autore” della direttiva europea per il riconoscimento delle qualifiche professionali, a fare l’importante annuncio: nel mese di ottobre il Governo italiano varerà la riforma delle professioni. “Siamo pronti e disponibili a lavorare con questo Governo – dichiara oggi
Gaetano Stella: sara’  vera riforma se favorira’  la crescita e lo sviluppo

E’ stato l’eurodeputato Stefano Zappalà, l’"autore” della direttiva europea per il riconoscimento delle qualifiche professionali, a fare l’importante annuncio: nel mese di ottobre il Governo italiano varerà la riforma delle professioni.

“Siamo pronti e disponibili a lavorare con questo Governo – dichiara oggi alla stampa Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – ad una riforma delle professioni libera da ideologie e pregiudiziali nei confronti delle professioni intellettuali e illuminata dai suggerimenti che ci stanno arrivando da questa profonda crisi economica. E’ importante che questo annuncio sia stato fatto a nome della Presidenza del Consiglio, perché cominciavamo a temere che nell’agenda del Governo le professioni non ci fossero più”.

Ma se sarà vera riforma lo si capirà dai soggetti che il Governo intende coinvolgere e dai contenuti: “ Non solo Ordini, Casse e associazioni non regolamentate- precisa Stella- ma anche le parti sociali riconosciute dal ministero del lavoro, come Confprofessioni, perché non si tratta solo di riformare l’assetto degli ordini, ma di fare una riforma per lo sviluppo e il sostegno all’economia della conoscenza”.

Gaetano Stella, che guida la Confederazione delle libere professioni regolamentate, firmataria di un CCNL del personale degli studi professionali, parla pensando ad un comparto che occupa quasi quattro milioni di lavoratori, tra professionisti della conoscenza, dipendenti degli studi, collaboratori e apprendisti: “Abbiamo appena firmato la riforma del modello contrattuale- continua Stella- perché siamo promotori di un nuovo welfare. La prossima riforma dovrà aprirsi allo scenario economico-finanziario e toccare i nodi cruciali del settore: disciplinare le società tra professionisti, dare alle professioni un inquadramento giuridico proprio senza sovrapporle alle imprese. Il professionista deve essere riconosciuto come soggetto economico in diritto di ricevere agevolazioni ed incentivi”.

 

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