Lo sguardo di marmo

Un romanzo di Fabio Cesare Giuccioli (Book Sprint Edizioni, 2015)   Milano 1684. La dominazione spagnola è ormai allo stremo, la città vive gli ultimi anni del secolo in uno stato di torpore che affligge le arti e i mestieri, deprime le attività mercantili, favorisce la delinquenza e l’immiserirsi del popolo. Da anni non si

Un romanzo di Fabio Cesare Giuccioli

(Book Sprint Edizioni, 2015)

 

Milano 1684. La dominazione spagnola è ormai allo stremo, la città vive gli ultimi anni del secolo in uno stato di torpore che affligge le arti e i mestieri, deprime le attività mercantili, favorisce la delinquenza e l’immiserirsi del popolo. Da anni non si costruisce più niente che porti fama e lavoro alla città. Anche il Duomo, emblema della capacità dei milanesi di coinvolgersi tutti, come popolo, nella costruzione di una casa comune a gloria di Dio e della Vergine Maria, aspetta ancora una facciata, dopo tre secoli dalla posa della prima pietra.

Nel maggio di quell’anno, per volontà dell’arcivescovo Federico Visconti, viene indetto un concorso per il completamento della cattedrale al quale sono invitati a partecipare tre illustri architetti, Aristide Antonazzi, Lorenzo De Montis e Gianmaria Riccobono, il più giovane dei candidati. I tempi sono stretti, poco più di quattro mesi, per presentare i progetti che saranno vagliati dal sovrintendente della Veneranda Fabbrica del Duomo, Carlo Magnaghi, con l’ausilio di Jean de Beaune, architetto belga, esperto in calcoli strutturali. Il vincitore, oltre alla fama eterna, guadagnerà mille ducati. La sfida è immane, ciascuno dei prescelti ha le carte in regola per cimentarsi in un’opera che darà, finalmente, un volto al Duomo di Milano.

I tre si mettono al lavoro e, ben presto, tra rivalità, invidie e sospetti, si trovano a fare i conti, oltre che con le proprie miserie, le proprie debolezze e i propri vizi, anche con un insospettabile comune nemico che mette in pericolo l’impresa e la loro stessa vita.

 

Leggi l’anteprima