La rappresentanza si cala sul territorio

Si e’ tenuta a Roma il 22 aprile la prima Consulta territoriale di Confprofessioni. Tra buone pratiche e criticita’ “Il sistema della rappresentanza delle libere professioni vive e si alimenta sul territorio, in simbiosi con le problematiche che quotidianamente investono il professionista. In questi ultimi anni abbiamo completato il mosaico delle delegazioni regionali di Confprofessioni,
Si e’ tenuta a Roma il 22 aprile la prima Consulta territoriale di Confprofessioni. Tra buone pratiche e criticita’

“Il sistema della rappresentanza delle libere professioni vive e si alimenta sul territorio, in simbiosi con le problematiche che quotidianamente investono il professionista. In questi ultimi anni abbiamo completato il mosaico delle delegazioni regionali di Confprofessioni, che rappresentano la sede privilegiata per tessere i rapporti con i professionisti e con le istituzioni locali, ma anche il punto di partenza naturale per lo sviluppo della bilateralità e della contrattazione di secondo livello. Ogni angolo del nostro Paese sta attraversando momenti difficili, ma proprio in questi momenti chi ha ruoli di responsabilità e di rappresentanza deve far valere il suo peso per superare le difficoltà e promuovere iniziative che mettano i liberi professionisti al centro dei progetti politici nazionali e locali ”. Con queste parole, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha aperto la prima Consulta territoriale della Confederazione, riunitasi a Roma il 22 aprile scorso e che ha visto la partecipazione dei presidenti delle19 delegazioni venuti da tutta Italia.

Sul tavolo della Consulta territoriale sono sfilate le numerose iniziative messe in campo per sostenere l’attività degli studi professionali: dalla detassazione all’apprendistato, dagli ammortizzatori sociali ai confidi. Ma anche nuove idee e progetti per avvicinare i liberi professionisti, intesi come corpo sociale, alle istituzioni locali. Molte delegazioni hanno raggiunto risultati importanti, ottenendo il riconoscimento di parte sociale e partecipando ai tavoli della Regione sulle questioni più importanti della politica, dell’economia e del lavoro. “È stato un momento di dialogo e di confronto che ci ha permesso di misurare i risultati raggiunti, condividere progetti, ma anche di analizzare opportunità e criticità” ha sottolineato il delegato nazionale alla Territorialità, Marco Natali. “Siamo all’inizio di un processo culturale che mira a promuovere il settore delle libere professioni nell’economia del territorio e a valorizzare il ruolo dei professionisti presso i decisori politici”.

Sono stati i presidenti delle delegazioni territoriali a illustrare le buone pratiche e le criticità che la rappresentanza delle professioni incontra quando si cala sul territorio. Una delle difficoltà più ricorrenti è quella di far comprendere alle istituzioni politiche del territorio la realtà delle professioni. “Nonostante il riconoscimento di parte sociale, fatichiamo a far comprendere il settore professionale come attività economica e molti bandi regionali risentono di questa carenza” ha rimarcato Bruno Toniolatti, presidente della Delegazione Umbria. Stesso problema in Liguria “A giugno promuoveremo un convegno dal titolo “I professionisti sono la soluzione. Non il problema” proprio per ridurre le distanze tra professionisti e la politica”, ha aggiunto il numero uno della delegazione ligure Roberto De Lorenzis.

Ci sono poi le difficoltà dei professionisti. Susanna Pisano, presidente della delegazione Sardegna, dopo aver illustrato l’attività svolta negli ultimi anni (dagli accordi con la Regione sugli ammortizzatori sociali al protocollo d’intesa sull’apprendistato fino alla legge regionale sulle professioni) si è soffermata sulla crisi che sta investendo i professionisti sardi, soprattutto i più giovani. “Abbiamo chiesto alla Regione un tavolo interprofessionale sulla crisi” ha detto Pisano “e durante l’audizione in Commissione Bilancio si sono aperti alcuni spiragli per facilitare l’accesso al credito da parte dei professionisti”. Anche in Puglia è allarme rosso per l’occupazione. Crocifisso Baldari ha illustrato alla Consulta l’esito della riunione tecnica sugli ammortizzatori sociali 2013 con l’Assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli. Mentre in Campania, il presidente Della Rocca ha presentato l’iniziativa della Regione sulla staffetta generazionale, che potrebbe rilanciare l’apprendistato anche negli studi professionali. Intanto, procede il progetto “Roots Discovery” che vede impegnata Confprofessioni Campania e l’Università Federico II di Napoli, insieme a diverse associazioni del territorio, per la tutela e la valorizzazione di uno dei patrimoni culturali partenopei: le Terme Romane di Fuorigrotta.

Maria Paglia, presidente Confprofessioni Emilia Romagna, sta conducendo una vera e propria crociata sulle pari opportunità. “Abbiamo sottoscritto un protocollo di collaborazione con la consigliera regionale di parità, Rosa Maria Amorevole. L’obiettivo è quello di monitorare la presenza femminile nelle professioni e individuarne i fabbisogni di welfare” ha affermato Paglia. “E sulla scia di questa iniziativa abbiamo presentato alla Regione tre proposte per conciliare famiglia e lavoro: una Consulta delle professioni che potrebbe facilitare il recepimento delle istanze provenienti dal lavoro professionale nelle politiche regionali; la promozione del coworking, come nuova forma di sinergia per le giovani (e meno giovani) professioniste; e la formazione trasversale delle libere professioniste”.

 

12009