Pil: Francia e Spagna trainano l’Europa “spodestando” la Germania

Deludenti i risultati della Germania che perde il primato nella zona euro. Buoni i risultati dell’Italia +0,3% Secondo i dati forniti da Eurostat, la crescita nell’Eurozona nel primo trimestre dell’anno è stata dello 0,4% (dopo il + 0,3% del quarto trimestre 2014), incremento in linea con le previsioni degli analisti, spinto soprattutto dall’aumento della domanda
Deludenti i risultati della Germania che perde il primato nella zona euro. Buoni i risultati dell’Italia +0,3%

Secondo i dati forniti da Eurostat, la crescita nell’Eurozona nel primo trimestre dell’anno è stata dello 0,4% (dopo il + 0,3% del quarto trimestre 2014), incremento in linea con le previsioni degli analisti, spinto soprattutto dall’aumento della domanda interna.

A trainare l’Europa la Spagna con una crescita dello 0,9% e la Francia che ha registrato un +0,6%, nettamente superiore alle stime degli analisti e dello stesso Insée (l’Istat francese), che ancora un mese fa immaginava un incremento dello 0,4%. Sembra però ancora presto per eccedere nell’ottimismo, la crescita infatti è dovuta in larghissima parte ai consumi delle famiglie, saliti dello 0,8%, mentre su altri fronti i risultati sono ancora poco incoraggianti, soprattutto relativamente all’investimento delle imprese che registra un modesto aumento dello 0,2% e il settore privato che continua a far segnare un calo dell’occupazione. Sintomi dunque di una ripresa ancora abbastanza debole.

Scoraggianti invece i risultati della Germania che ferma a un incremento del Pil pari allo 0,3%, ha smentito le aspettative degli analisti i quali prevedevano una crescita dello 0,5% (dopo il + 0,7% di fine 2014). La contribuzione maggiore arriva dalla domanda interna (consumi delle famiglie, spesa pubblica e investimenti privati), a conferma del fatto che forse è in corso l’auspicata transizione dalle esportazioni ai consumi interni. Su base annua, la crescita tedesca è pari all’1,1%, anche se il Governo conferma le proprie previsioni sul 2015, scommettendo su un aumento del Pil dell’1,8% (dopo il + 1,6% dell’anno scorso).

Una piacevole sorpresa è arrivata invece dall’Italia che ha chiuso il primo trimestre con una crescita dello 0,3%; un dato migliore rispetto alle previsioni degli analisti (che immaginavano un aumento compreso tra lo 0,1 e lo 0,2%), ma soprattutto il migliore dall’inizio del 2011. Un trend positivo che chiude la lunga fase di 14 trimestri consecutivi di recessione o di crescita zero. Su base annua, l’incremento già acquisito per il Pil 2015 è dello 0,2%.

La Grecia continua invece a soffrire: per il secondo trimestre consecutivo il Pil è stato negativo -0,2% (dopo il -0,4% dell’ultimo quarto del 2014).