Associazioni transfrontaliere nell’UE, la Commissione agevola le attività

La proposta migliorerà il funzionamento del mercato interno eliminando gli ostacoli giuridici e amministrativi per le associazioni senza scopo di lucro che operano o desiderano operare in più di uno Stato membro

Le associazioni non profit creano valore economico e sociale in tutta l’Unione e svolgono attività in settori chiave come la sanità, l’assistenza e i servizi sociali, la cultura, i servizi per l’impiego, lo sport, la ricerca e lo sviluppo e l’istruzione. Negli Stati membri dell’UE esistono 3,8 milioni di associazioni non profit che contribuiscono al 2,9% del PIL dell’UE.

La proposta della Commissione introduce negli ordinamenti giuridici nazionali degli Stati membri un’ulteriore forma giuridica di associazione transfrontaliera europea (ECBA), che è specificamente concepita per finalità transfrontaliere e che ridurrà gli oneri giuridici e amministrativi per quanto riguarda il riconoscimento e lo stabilimento di associazioni senza scopo di lucro che svolgono attività in un altro Stato membro. Una volta stabilita in uno Stato membro, un’associazione transfrontaliera europea sarà riconosciuta automaticamente e potrà svolgere attività in tutti gli Stati membri, comprese le attività economiche, il che consentirà alle associazioni senza scopo di lucro di liberare tutto il loro potenziale sociale ed economico nell’UE.

Le nuove regole proposte:

  • Istituiranno in ogni Stato membro una nuova forma giuridica per le associazioni senza scopo di lucro specificamente concepita per scopi transfrontalieri (l’ECBA), accanto alle forme giuridiche nazionali esistenti
  • Consentiranno il riconoscimento automatico di questa nuova forma giuridica in tutta l’Unione una volta che un ECBA è registrato in uno Stato membro, grazie al “certificato ECBA”.
  • Prevedranno norme armonizzate sul trasferimento della sede legale, consentendo così alle associazioni senza scopo di lucro di trarre pieno vantaggio dalla libertà di stabilimento e dalla libertà di fornire servizi, beni e capitali nell’Unione.
  • Garantiranno che l’ECBA goda pienamente dei benefici del mercato interno indipendentemente dallo Stato membro di registrazione, avendo accesso libero e non discriminatorio ai finanziamenti pubblici in ogni Stato membro in cui opera.

Con la proposta di direttiva, la Commissione ha adottato anche un regolamento di natura tecnica che modifica il sistema di informazione del mercato interno (IMI) e i regolamenti sul gateway digitale unico (SDG), per consentire la cooperazione e lo scambio di informazioni tra le autorità competenti attraverso il sistema IMI e per condurre operazioni digitali attraverso l’SDG che consente l’accesso alle informazioni sulle ECBA disponibili online.

La proposta sarà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio per l’approvazione. Una volta adottata, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la direttiva nel diritto nazionale.

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