Futuro politica di coesione, le conclusioni del Consiglio

Richieste regole più semplici, maggiore responsabilità degli Stati nel processo di attuazione, flessibilità e tempestività nella programmazione

Durante il Consiglio “Affari generali”, svoltosi il 12 aprile 2018 a Lussemburgo, l’ultimo prima della presentazione del Quadro Finanziario Pluriennale da parte della Commissione europea, i ministri degli Stati membri hanno affrontato il tema del futuro della politica di coesione dopo il 2020. In questa sede, Tomislav Donchev, Vice primo ministro della Bulgaria, ha sottolineato che questa tematica è una parte essenziale del dibattito generale sul futuro dell’Europa, dichiarando che “stabilire un legame tra i due è molto importante in quanto non è possibile decidere le modalità di assegnazione dei fondi per la coesione senza aver prima definito le priorità da seguire”. Tra i principali temi affrontati dai ministri: le priorità della politica di coesione durante il prossimo periodo di programmazione, il tipo di regioni da coprire, le categorie di regioni e i tassi di cofinanziamento e le modalità per rendere la politica di coesione più efficace. Secondo la Commissaria per la politica regionale, Corina Crețu, la politica di coesione deve essere garantita per tutte le regioni, ma dovranno essere introdotti dei cambiamenti significativi, come un approccio più flessibile e integrato, che rifletta i bisogni e le disparità economiche e sociali delle regioni, con un nuovo metodo di allocazione delle risorse e nuovi indicatori. Per quanto riguarda le priorità d’investimento, la Commissaria ha sottolineato la necessità di sostenere la transizione industriale delle regioni, promuovere l’innovazione e la specializzazione intelligente. Le conclusioni adottate dal Consiglio chiedono regole più semplici, sia a livello europeo che a livello nazionale; una definizione più chiara delle responsabilità della Commissione e degli Stati membri nel processo di attuazione, in modo da ridurre le sovrapposizione; una maggiore flessibilità nella programmazione, in modo da tenere conto delle esigenze specifiche degli Stati e delle regioni e di permettere di reagire rapidamente a circostanze impreviste; la preparazione tempestiva dei nuovi programmi, in modo da agevolare la transizione verso il prossimo periodo di programmazione. Il dibattito contribuirà ai preparativi delle proposte relative al pacchetto legislativo per la politica di coesione post-2020, che saranno presentate dalla Commissione prossimamente.