Equilibrio di genere, accordo raggiunto tra Presidenza rumena e PE

La Direttiva aiuterà a colmare il divario di genere tra guadagni e retribuzioni

La neo Presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su alcuni elementi chiave della proposta di Direttiva sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata per genitori e prestatori di assistenza. L’accordo deve ancora essere approvato dagli Stati membri.

 

«L’accordo dà un enorme impulso alla promozione della parità tra donne e uomini in tutta l’UE. Questa Direttiva incoraggerà la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e l’equa condivisione delle responsabilità di assistenza tra donne e uomini. Contribuirà inoltre a colmare il divario di genere tra guadagni e retribuzioni», ha dichiarato Marius-Constantin Budai, Ministro del lavoro e della giustizia sociale della Romania.

 

L’obiettivo della proposta è di incoraggiare sia uomini che donne a prendere parte alle responsabilità familiari. Le nuove norme dovrebbero inoltre accrescere l’adozione di congedi familiari e di accordi di lavoro flessibili da parte degli uomini, rendendo così più facile per le donne rimanere sul mercato del lavoro.

 

Secondo la proposta i padri o i secondi genitori possono prendere almeno 10 giorni lavorativi di congedo di paternità al momento della nascita di un bambino, periodo come quello attualmente fissato a livello dell’UE per il congedo di maternità. Tuttavia, il pagamento del congedo di paternità può essere soggetto a un requisito di servizio precedente di sei mesi. Gli Stati membri con sistemi di congedo parentale più generosi saranno in grado di mantenere le loro attuali disposizioni nazionali.

 

Inoltre è stato inserito un nuovo concetto a livello europeo: il congedo di assistenza per coloro che si prendono cura di parenti potranno prendere 5 giorni lavorativi all’anno. Gli Stati membri possono utilizzare un periodo di riferimento diverso, assegnare le ferie caso per caso e introdurre ulteriori condizioni per l’esercizio di tale diritto.

 

Gli Stati membri esamineranno ora l’accordo provvisorio, che deve ancora essere approvato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (COREPER). Il voto formale sia del Consiglio che del Parlamento europeo seguirà in una fase successiva.

 

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